Tutti spiaggiati a bere Piña Colada ed io in ufficio a sciogliermi come un cartone animato nella salamoia [cit.]. E dunque, se non posso andare in Sicilia, la Sicilia verrà da me.
280 gr. di pasta
2 mazzetti di finocchietto selvatico
300 gr. di sarde pulite
1 cucchiaio di uvetta sultanina
2 cucchiai di pinoli
2-3 filetti di acciuga
1/2 cipolla grossa tritata
1 bustina di zafferano
olio, sale, pepe
pane raffermo
1/2 cucchiaino di zucchero
Cominciate facendo lessare il finocchietto selvatico in acqua bollente salata. Scolatelo con una schiumarola ed utilizzate l'acqua di cottura per far cuocere la pasta (io ho scelto le penne rigate perchè mi piace come formato ma, se siete gente pignola, metteteci pure i bucatini).
Fate soffriggere la cipolla in padella con poco olio e i filetti di acciuga. Quando questi ultimi cominciano a sciogliersi, unite le sarde e fatele insaporire bene (una decina di minuti). Aggiungete l'uvetta fatta rinvenire in una ciotola con dell'acqua calda ed i pinoli. Quando sarà tutto amalgamato, completate con il finocchietto lessato e tritato, sale e pepe.
Scolate la pasta e passatela in padella con il sugo preparato e lo zafferano sciolto in un paio di cucchiai di acqua di cottura della pasta. Mescolate bene il tutto e servite caldo.
Il tocco di classe è una spolverata di pangrattato tostato leggermente in padella ed amalgamato con 1/2 cucchiaino di zucchero (mamma docet).
6 commenti:
Oddio, uno dei miei piatti preferiti. E mi hai anche dato un'ottima idea per il pranzo di oggi ;)
Oddio, uno dei miei piatti preferiti. E mi hai anche dato un'ottima idea per il pranzo di oggi ;)
adorabile questo post! sembra delizioso
adorabile questo post! sembra delizioso
Un tripudio di colori e di sapori: due anni fa, in Sicilia, rimasi affascinato da un pesto trapanese. Diverso sicuramente dalle classiche sarde ma altrettanto gustoso...
Adoro poi l'uvetta nei piatti salati.
Ciaoo
Il pesto alla trapanese è uno dei miei piatti di pasta preferiti, ed ora che mi ci fai pensare è un po' che non lo faccio. Ma sai che, quasi quasi...
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