domenica 10 novembre 2013

Dahl di lenticchie rosse e chapati "maccaronico"


Qualche tempo fa ricevetti in regalo un buono da spendere da Rima, il mio pusher di belle arti torinese. Mai regalo fu più gradito: mi sono data alla pazza gioia ed ho acquistato tutto il necessario per cominciare ad inchiostrare a china i miei fumetti.


Ho approfittato della gita in centro per andare a caccia di spezie fra le botteghe di Porta Palazzo. Per chi si trovasse a Torino, si tratta di un quartiere storico che ospita il mercato all'aperto più grande d'Europa ed una miriade di negozi e negozietti d'ogni tipo, molti dei quali ricchi di prodotti etnici provenienti da tutto il mondo.



Ho trovato quasi subito il cardamomo ed i semi di senape che cercavo per il mio dahl di lenticchie rosse (zuppa speziata indiana a base di lenticchie. Lenticchie gialle denominate, appunto, "dahl". Si usano però spesso anche quelle rosse ... e guarda caso ne avevo un sacchetto a casa) ma ho scordato la farina ata (farina di frumento integrale) per i chapati (delle specie di piadine indiane molto morbide, cotte in padella), così mi sono arrangiata con un surrogato.


La ricetta della zuppa che ho seguito trae ampiamente ispirazione da qui, io ho giusto sostituito il tipo di lenticchie e aggiunto qualche spezia. La riporto per comodità :)

Dahl (2 persone):

150 gr. di lenticchie rosse già pronte (o 150 di dahl)
1 pomodoro di medie dimensioni
1 cipolla dorata
1/2 cucchiaino di curcuma
2 cm di zenzero fresco grattuggiato
1/2 cucchiaino di semi di senape
1/2 cucchiaino di semi di cardamomo (bisogna aprire la capsula ed estrarne il contenuto)
1 peperoncino piccante fresco
1/ cucchiaino di semi di coriandolo 
olio vegetale (io ho usato l'olio d'oliva)
sale
qualche foglia di coriandolo fresco

Ho sciacquato le lenticchie un paio di volte in acqua fredda. Le ho disposte all'interno di una pentola e coperto d'acqua. Ho aggiunto lo zenzero e metà della cipolla, tagliata a velo. Ho portato a bollore e cotto a fuoco lento per circa 35 minuti sino al raggiungimento di una consistenza cremosa. Durante la cottura ho aggiunto di tanto in tanto qualche mestolo d'acqua calda (consiglio di tenere sul fuoco anche un pentolino d'acqua) e regolato di sale.
In un padellino a parte ho fatto saltare per circa un minuto le spezie e i semi parzialmente tritati in olio (2 cucchiai). Ho aggiunto quindi l'altra cipolla, tagliata sempre molto sottile, ed il pomodoro a tocchetti privo di pelle e semi. Ho lasciato insaporire e restringere il sughetto, per poi versarlo nella zuppa. Ho impiattato e decorato con il coriandolo.


Per i chapati, riporto anzitutto la ricetta originale:

Per 14 chapati, mescolate 280 grammi di farina ata con poco sale. Unite gradualmente 250 ml di acqua sino ad ottenere un impasto sodo. Lavorate l'impasto su di un piano infarinato e coprite poi il panetto ottenuto, lasciandolo riposare per circa un'ora. Dividete poi l'impasto in 14 porzioni e stendete ognuno col mattarello, sino ad ottenere delle sorta di piadine. Ungete una padella antiaderente con poco olio e cuocete sino a doratura su ambo i lati [fonte: "Il grande libro della cucina asiatica"].

Io, che sono distratta e disorganizzata, ho impastato circa 260 gr. di farina bianca di grano tenero con 160 ml di acqua fredda salata ed un cucchiaio di olio di semi. Una volta ottenuta una palla liscia e abbastanza compatta, l'ho lasciata riposare una mezz'oretta in una ciotola coperta da un canovaccio. 
Ho ricavato dalla pasta 8 palline che ho poi steso con il mattarello su di un piano infarinato, cercando di dar loro una forma rotonda. 
Ho cotto le forme ricavate in padella antiaderente bollente. E comunque erano buonissime :P

1 commento:

Günther ha detto...

grazie degli indirizzi di torino che conserverò per una prossima visita, la versione maccaronica non male non male :-)